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Oscar Generale ovvero talento made in Italy
Con un nome ed un cognome così sembra quasi impossibile non arrivare al successo che il nostro connazionale nato quarantasette anni fa nella provincia di Torino, ha conseguito con tenacia, spiccata intelligenza e carattere brillante.
“Casino Jack”, diretto da George Hickenlooper, “Moose”, diretto da Fred Durst con Devon Sawa e John Travolta, “Yellow”, diretto da Dario Argento con Adrien Brody ed Emanuelle Seigner nel ruolo di protagonisti, sono alcune delle notissime pellicole che la “Oscar Generale Productions” ha realizzato.
In uno dei suoi viaggi italiani lo abbiamo incontrato fugacemente concedendoci qualche domanda.
- Roberto Mercuri:
Generale, dove e quando è cominciato il percorso
che l’ha portata al successo ? - Oscar Generale:
Ho iniziato a seguire il marketing di molti marchi che mi hanno dato fiducia giorno dopo giorno quando proponevo, più di vent’ anni fa, una strategia di comunicazione legata a grandi nomi del cinema Americano. E’ stato un successo sempre, per tutti i miei clienti. Molti ancora oggi legano l’ immagine di Julia Roberts a Gianfranco Ferrre’ o Bruce Willis a Paciotti; a Dustin Hoffman per il caffe’ Vergnano, John Travolta per Tim con Michelle Hunziker o Demi Moore per Rosato gioielli…. Tutto è partito da qui….. - R.M.:
Tra i suoi clienti italiani si annoverano Ornella Muti, Raoul Bova e Giancarlo Giannini per citarne alcuni e numerose sono le star americane con cui ha eccellenti rapporti di lavoro e personali.
Qual è il segreto di tanta fiducia professionale ed umana ? - O.G.:
Piu’ di 20 anni fa quando lavoravo stabilmente in Italia i personaggi con cui lavoravo quotidianamente erano grandi attori come Raoul Bova, Giancarlo Giannini, Ornella Muti fra gli altri, attori con cui ancora oggi ho contatti. Credo che l’unica cosa che mi abbia contraddistinto sia stata la mia profonda onestà, concretezza, chiarezza professionale e le mie vulcaniche idee nell’ entertainment. - R.M.:
Lei da anni vive a Beverly Hills ed è tra i più affermati manager di Hollywood. Cosa la indusse a lasciare il
“Bel Paese” ? - O.G.:
In Italia mi sono sempre distinto in questo lavoro collaborando con attori legati piu’ al cinema che alla televisione italiana e questo ha fatto in modo che la cerchia di clienti si ampliasse sempre più. Con gli anni ho acquisito moltissimi clienti che non erano solo legati al territorio italiano percio’, chiedendomi strategie nuove di comunicazione, idee e gestendo i loro budget annuali, ho dovuto ampliarmi e pensare piu’ in grande iniziando a lavorare con i più grandi attori americani.
L’idea di trasferirmi negli Stati Uniti nel’ ha data Dustin Hoffman che, durante un su soggiorno in Italia per vari lavori che avevamo da fare, mi ha detto che con le mie capacità, la mia risolutezza e la mia professionalità, avrei avuto un’enorme successo negli Stati Uniti. Da quel giorno ho lavorato sodo per arrivare alla meta: LOS ANGELES.
A Hollywood si arriva quando si ha un sogno da realizzare….l’ America in generale è un posto dove si riesce a realizzare i sogni ma solo se ci si mette impegno, costanza e ancora tanto impegno e si fanno molti sacrifici….il mio sogno era diventare produttore. E ci sono riuscito.
Con il duro lavoro che quotidianamente ho svolto da sempre, i rapporti di business con le Star di Hollywood creati si sono intensificati e con molti di loro il rapporto non è piu’ solo di business ma anche di profonda stima e amicizia come nel caso di John Travolta e Kelly Preston, con Dustin Hoffman, Morgan freeman, Berard Butler e molti altri ancora. - R.M.:
Quali differenze ha riscontrato tra gli artisti italiani e quelli dello star system statunitense ? - O.G.:
Il mio metodo di lavorare non è mai stato come quello italiano, di “made in Italy” non ho nulla. Sono preciso, molto. Tutto deve essere dettagliato e questo è il segreto del mio successo. Direi che in linea di massima gli attori Americani sono molto più precisi e professionali….sono Star planetarie non per nulla!. - R.M.:
Fece stupore a Cannes il suo inginocchiarsi sul red carpet per chiedere la mano della splendida Denny Mendez, ex Miss Italia.
Come lo commenta ? - O.G.:
Ho incontrato Denny tramite i miei cari amici Anna e Sauro Falchi proprio a Cannes diversi anni fa ….Credo che lei sia la donna della mia vita ed ho voluto chiedere la sua mano proprio nel luogo in cui ci siamo conosciuti. … io non sono un tipo comune percio’ da qui Il gesto di inginocchiarsi per chiederle di diventare mia moglie - R.M.:
Ai giovani che ambiscono seguire il suo mestiere o altri affini, quali suggerimenti darebbe ? - O.G.:
Bisogna lavorare sodo…non esistono scorciatoie! E l’ onestà e professionalità pagano sempre. - R.M.:
Prima di salutarla, ringraziandola per l’attenzione riservataci, desidereremmo domandarle se ha progetti a cui sta lavorando. - O.G.:
Si sto lavorando a un film che dovrebbe iniziare alla fine dell’ Autunno con un cast, ovviamente Hollywoodiano, di cui Morgan Freeman sarà il lead role.
Io sono anche un appassionato d’ arte e diversi anni fa, durante una vacanza in italia, ho incontrato un vero Artista: Francesco La Rosa è un Artista Italiano contemporaneo che con i suoi scalpelli e coltelli ed un’ incredibile abilita’ intaglia la pelle con la tecnica del micro-carving ricreando delle vere e uniche opere d’ arte. E’ particolarmente affascinato dai ritratti, le luci chiaro-scure che ricrea abilmente sulla pelle, focalizzando la sua attenzione soprattutto sui piccoli dettagli. Questa sua tecnica unica non permette assolutamente errori. Il lavoro verrà svolto esclusivamente a mano libera, come del resto tutti gli altri miei lavori, senza l’utilizzo di nessun tipo di escamotage o facilitazione.
Con Francesco ho creato una “Limited Edition” di borse in pelle “intagliate”, riproduzioni uniche, con il famoso brand Aranyani, un nuovo marchio di borse estremamente particolare e molto qualitativo. Tutte le borse sono andate sold out.
Adesso stiamo lavorando alla creazione della la famosissima opera “Ultima Cena” di Leonardo Da Vinci (siccome quest’ anno è l’ Anniversario del 500esimo anno dell’ Artista) con la tecnica del micro-carving su cuoio con coltelli e bisturi. La scelta delle pelli è molto importante: si punta su una qualità eccellente e sulla perfezione assoluta per aver la miglior resa possibile. Per questo abbiamo scelto “Viicenza Pelli” che, avendo conosciuto Francesco, ha sposato l’ Artista in qualsiasi opera lui creerà.
Per realizzare l’ opera di DaVinci, Francesco innanzitutto studierà meticolosamente le tecniche di disegno che sono state utilizzate per realizzare l’opera stessa. Importantissima risulta essere la prospettiva, che vede come punto focale il viso di Gesù, dal quale poi partono le linee di fuga che rendono tridimensionale e realistico il tutto.
Il progetto dell’ “Ultima Cena” è molto ambizioso e nessuno ha mai pensato di realizzare nè su pelle, né in dimensione reale.
L’opera verrà filmata durante la sua realizzazione e, una volta terminata, sarà esposta con una mostra itinerante in tutto il mondo.
Intervista di Roberto Mercuri,
co-ideatore di fashionluxury.info